Intolleranza al lievito di birra ...
- fededi
- 9 nov 2015
- Tempo di lettura: 1 min
L’intolleranza al lievito di birra è piuttosto diffusa e causa una serie di disturbi per lo più a carico dell’apparato gastrointestinale. Pizza, pane, grissini e birra sono solo alcuni degli alimenti che causano l’insorgenza o il peggioramento dei sintomi fra i pazienti.
Come per tutti i fastidi legati all’assunzione di alimenti scarsamente sopportati del nostro corpo, è necessario prima di tutto individuare i cibi responsabili, eliminarli dalla dieta e, in seguito, riabituare il paziente al consumo degli stessi. In genere questo percorso si fa con una dieta a eliminazione, seguita da una a rotazione.
Questa intolleranza alimentare si manifesta con fastidiosi disturbi a stomaco e intestino, che si fanno più intensi quando si mangiano pane, focacce, pizza ma anche brioches e pasticcini. I segnali più comuni si presentano, almeno all’inizio, come comuni problemi di digestione:
pancia gonfia;
diarrea o, al contrario, stitichezza;
mal di pancia;
sintomi di indigestione;
bruciori di stomaco;
aria con associata flatulenza.
Chiaramente, quando il paziente afferma di aver “male alla pancia” o di aver “digerito male”, saranno presenti anche segnali più generali:
stanchezza e difficoltà a riposare bene;
mal di testa;
spossatezza fisica anche nel corso dell’attività sportiva;
nervosismo.
L’intolleranza al lievito di birra si risolve come tutte le altre con una dieta a esclusione, prima, e a rotazione, poi. Lo scopo è quello di “rieducare” all’assunzione di tutti gli alimenti. In un primo momento, per ridurre la sgradevole sensazione di gonfiore e irritazione intestinale, si può ricorrere all’assunzione di Lactobacillus acidophilus per depurare l’intestino, favorire la corretta proliferazione della flora batterica e la digestione.
Comments